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Immagine del redattoreFederica Lampugnani

Malinconia estiva e non solo


Ci sono periodi di transizione in cui risentiamo maggiormente il cambiamento. A riprova che non è vero che vogliamo, davvero, uscire dalla comfort zone. Tutt'altro vogliamo restarci aggrappati con tutte le nostre energie.

D'estate c'è chi soffre il tempo libero da impegni e ritmi serrati. C'è chi invece risente maggiormente il ritorno alle giornate buie e fredde. Insomma ciascuno ama, secondo la propria attitudine, tempi e spazi diversi.

L'ultimo libro di Susan Cain , già autrice di "Quiet, il potere degli introversi", ci parla proprio de "Il dono della malinconia" (Einaudi 2023) disponibile qui

Malinconia come opportunità di guardare con fragilità e gratitudine anche alla nostra vulnerabilità e al tempo che scorre. A notare quella nota divina che si trova nei frammenti del quotidiano. Dove luce e ombra sono necessariamente una danza unica e continua. L'animo malinconico dunque non come tristezza di fondo, ma spinta ad osservare le piccole ( o grandi) luci. Non da fagocitare e bramare ma opportunità di stare in movimento seguendo quello che c'è.

Forse così non finiremo dentro costanti impegni per distrarci dal vuoto interiore e dal silenzio. Si potrebbe forse alternare e cercare nel fare l'essere e l'essere nel fare. La realtà, in tutta la sua nudità.

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