Mi è capitato, durante il mio percorso di formazione, di seguire la lezione di un'agronoma. Che cosa può avere a che fare con il mio lavoro di pedagogista ed educatrice? Certamente la visione condivisa della complessità della realtà (o delle realtà) con cui si ha a che fare. Non solo nella propria professione, soprattutto nella vita tutta.
Questa giovane agronoma raccontava le piante, proprio così, non delle piante. Ha saputo dare il giusto spazio a degli esseri viventi che, perché vegetali, consideriamo "altro" per non dire inferiori.
Una sua espressione mi ha colpito molto. "Il bosco è il sistema perfetto". Perché mi stupisce così tanto? Forse perché pensando ai nostri sistemi, dai più grandi fino ai più piccoli, ritroviamo sempre qualche intoppo. Tranne forse nei sistemi del nostro corpo umano che, proprio come il bosco, è naturale.
E' davvero interessante riflettere sulla capacità alternativa delle piante che siano alberi, erbe o arbusti di leggere la vita, le relazioni, la nascita e persino la morte con linguaggi sapienti e meravigliosi.
Siamo gli ultimi di una lunga catena di esistenza nel nostro pianeta e questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
