Il 2 dicembre è la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, per ricordare il 2 dicembre 1949, data di approvazione da parte dell’Assemblea generale della Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui.
La Convenzione delle Nazioni Unite per la soppressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui è stata approvata dall’Assemblea generale il 2 dicembre 1949, è entrata in vigore il 21 marzo 1950, e l’Italia l’ha recepita ai sensi della L. 23 novembre 1966, n. 1173, pubblicata nella G. U. del 7 gennaio 1967 n. 5.
Nel corso della storia ci sono state e continuano ad esserci forme di schiavitù che ledono i fondamentali diritti umani. La libertà, l'autodeterminazione, la dignità personale e che definiscono il grado di umanesimo raggiunto da una società civile.
Nell'antica Grecia, culla della filosofia, della medicina, della politica... nonostante la presenza di una polis governata da forme democratiche (si pensi Atene) definite appunto imperfette, la schiavitù esisteva. Così si pensi nella storia degli Stati Uniti e di molte nazioni dell'America latina.
L'educazione continua ad essere lo strumento più potente per diffondere il rispetto per donne, bambini, uomini inserendo nella cultura non solo la mera conoscenza cognitiva ma l'intelligenza spirituale e della coscienza dell'anima.
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